Mi vivi dentro

Autore Alessandro Milan

Editore DeA Planeta

Pagine 258

Prezzo 17 €

ISBN 9788851157395

Questo libro arriva diritto al cuore con forza e una passione travolgente. Si legge tutto d’un fiato, perché non è un romanzo ma è la storia vera di un amore che sopravvive a mille tragedie e sconfigge anche la malattia e la morte.

Alessandro e Francesca si sono incontrati in radio, hanno iniziato a frequentarsi, a fare viaggi in paesi splendidi e poi alla fine hanno creato una famiglia, con una figlia ed un figlio. Questo idillio perfetto è andato in pezzi quando su di loro si e’ abbattuta inesorabile la malattia di Franci che ha ribaltato prospettive e priorità, ha rotto equilibri consolidati e ritmi prestabiliti.

Non è facile stare accanto ad una persona malata, sostenerla, avere forza per lei, per se stessi e per i propri figli, ma Milan è riuscito in qualche modo a farcela. All’inizio ha cercato di essere un marito premuroso, un padre presente, un professionista irreprensibile, si è tenuto tutto dentro e poi il peso di tutto questo si è abbattuto su di lui con una forza d’urto impressionante. Così è capitato che anche se era la moglie ad essere malata, a volte era Ale quello da consolare, ma poi ha trovato la forza di reagire, in parte lasciandosi anche contagiare dalla straordinaria vitalità di Franci, non a caso soprannominata Wondy, da Wonder Woman.

Francesca emerge potente dalle parole del marito come una donna solare, sempre in movimento, sorridente, una che non ama cucinare, adora viaggiare, scoprire nuovi luoghi e nuove culture e trasmette questa sua straordinaria passione ad Ale e ai figli, Angelica e Mattia.

La verità è che lei stava trovando una sua strada, inerpicandosi su un sentiero di rocce ripidissimo. Avrebbe potuto anche mettere di tanto in tanto lo scarpone in fallo, avrebbe dovuto stare attenta agli spuntoni, ai rovi, al sasso che sembrava ben saldo e poi si muoveva, e poteva farla ruzzolare per terra. Ma i suoi punti di riferimento, nel sentiero, erano ben chiari: la famiglia, i figli, scrivere libri, fare progetti nuovi, i viaggi, gli amici, festeggiare appena possibile, un bicchiere di mojito. Le due chemioterapie? Acqua passata. Che l’avevano cambiata, certo, perché avevano attraversato il suo corpo come l’onda del Vajont. L’avevano modificato per sempre. Ma ne era riemersa, non c’era nulla che la potesse spaventare.

Anche i figli della coppia trovano il loro posto tra le pagine del libro, due bambini spaventati dalla situazione, a cui non è stato nascosto niente perché bisogna sempre dire la verità, due bambini che con la forza dell’amore sono riusciti a superare la morte della madre e a ricostruire la loro famiglia con il padre, grazie soprattutto alla meravigliosa rete di amici che si sono stretti attorno a questa famiglia messa a dura prova dalla vita.

La famiglia Milan unità ha superato tutto, cicli di chemio, operazioni continue, la lunga convalescenza a casa organizzata con turni di amici per stare con Franci mentre Alessandro è al lavoro, ma poi arriva la fine e anche il guerriero più coraggioso si deve arrendere.

Ora abbiamo scollinato. Già, abbiamo scollinato. Come quei ciclisti che hanno sorso ogni energia per affrontare la salita, arrivano in vetta allo stremo delle forze, le vene pulsano nelle gambe e in testa, il sudore scende a fiotti, la fatica sembra voler proiettare gli occhi fuori dalle orbite. Poi vento in faccia, all’aria che dilata i polmoni, al sollievo dei muscoli. Alla felicità, forse.

Stavolta il mio è un pianto consapevole, maturo, più lucido. Dietro l’ultima curva non ci aspettano le discese ardite di Lucio Battisti. Dopo aver scollinato, ci attende soltanto la fine. Ma annunciata così, con un pizzico di dolcezza, fa meno paura.

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